Il Polimarche Racing Team 1° alla Formula SAE classe 3

La Politecnica nella top 100 degli atenei d’Europa per la classifica THE – The Higher Education e ora anche ai primi posti con il Polimarche Racing Team tra le università europee che hanno partecipato alla Formula Sae. La squadra formata da 60 ragazzi che studiano ingegneria meccanica, elettronica, informatica ed economia è ancora a Varano de’ Melegari (PR) dove si sono concluse il 15 luglio le gare della Formula Sae.

Si tratta di una competizione studentesca universitaria organizzata dalla Society of Automotive Engineers (SAE) che prevede la progettazione e la produzione di un’auto da corsa, valutata durante una serie di prove in base alle sue qualità di design e di efficienza ingegneristica. Istituita nel 1981, con lo scopo di dare agli studenti universitari la possibilità di confrontarsi in un evento che risulti quanto più appetibile e interessante, la competizione è ad oggi diffusa in tutto il mondo.

La Formula Sae quest’anno ha raccolto studenti di 26 Paesi e 82 diversi atenei, in rappresentanza di 87 team, con 2600 studenti, per presentare le loro monoposto. Le gare si sono tenute all’autodromo di Varano de’ Melegari (PR) dove i ragazzi hanno messo in pista abilità, progettualità e idee. Gli studenti che hanno realizzato un prototipo monoposto da competizione destinato a un’eventuale commercializzazione, seguendo particolari vincoli di carattere tecnico ed economico, come se fosse commissionato da un’impresa del settore automotive per un utente non professionista. Il Polimarche Racing Team con la sua Peacock 4M quest’anno ha vinto il primo premio in overall di classe 3 dove i giudici hanno valutato design business plan e costi mettendo alla prova il progetto.

Le classi di partecipazione si suddividono in vetture a combustione interna (Classe 1C) e a trazione elettrica (Classe 1E), mentre la Classe 3 è dedicata unicamente alla valutazione progettuale, senza presentazione di prototipi. La novità di quest’anno è l’introduzione della Classe Driverless (1D), sulla scia della Formula Student Germany (FSG), che l’ha lanciata per prima nel 2017.

In particolare il Polimarche si è distinto al Design Event per il modo in cui si è riusciti a collegare il lavoro dei reparti per ottenere un progetto bilanciato e prestazionale, pecca che era stata mostrata lo scorso anno e migliorata quindi nell’anno dal CTO Mattia Utzeri. L’altro evento dove il team ha brillato è stata l’esposizione del Business Plan a cura del CEO Riccardo Parigi e del CFO Mirko Rossi con i quali i giudici si sono complimentati per la capacità espositiva e le innovative idee di placement del prodotto.

Dallara parla dei benefici della Formula SAE per studenti

La Formula Sae è un avvincente campionato, dove una serie di aspiranti ingegneri, provenienti da diverse università sparse in giro per il mondo, si sfidano costruendo vere e proprie monoposto artigianali. Ed è proprio grazie a questa sana competizione che gli studenti hanno la possibilità di passare per la prima volta dalla teoria dei manuali di studio alla pratica dell’officina. Per questo motivo la Formula Sae rappresenta una bellissima “palestra”, dove nascono gli ingegneri che un domani saranno chiamati a contribuire al rinnovamento dell’industria automobilistica. In occasione delle gare finali, andate in scena sulla pista di Varano de Melegari, abbiamo avuto l’occasione di intervistare l’Ingegner Gian Paolo Dallara, una vera e propria colonna portante della Motor Valley italiana. I progetti della sua azienda, famosi in tutto il mondo, sono diventati una delle maggiori fonti di ispirazione per i ragazzi che prendono parte a questo particolare campionato.

Perché avete deciso di diventare main sponsor della Formula Sae?
Siamo orgogliosi di sostenere la Formula Sae perché è una categoria che permette prima di tutto un confronto tra culture diverse. Quest’anno per la prima volta c’era un team africano, che veniva dall’Egitto. Ed è bellissimo vedere come anche le squadre che erano partite con meno mezzi e poche risorse, come per esempio i team indiani o greci, oggi siano state capaci di raggiungere grandissimi risultati.

Ma non è tutto qui…
Certamente. Quello che mi rende più soddisfatto della Formula Sae non è soltanto la continua crescita dei ragazzi, ma anche l’incredibile entusiasmo che riesco ancora a sentire per l’automobile. La mobilità individuale è stata la più grande conquista del secolo scorso e questi ragazzi se la vogliono tenere stretta. Per farlo sanno benissimo che dovranno studiare auto sempre più sicure, connesse ed efficienti.

Oltre alla competizione c’è spazio anche per crearsi delle opportunità di lavoro reali?
Assolutamente sì. Almeno il 50% dei ragazzi che entrano in Dallara provengono proprio dalla Formula Sae.

Fonte:

https://www.quattroruote.it/news/eventi/2017/08/11/gian_paolo_dallara_la_formula_sae_fa_bene_ai_nostri_studenti_e_al_futuro_dell_auto_.html?fbclid=IwAR0Eefkq-gImyyYsn3jFqv8vOqD0B9TZvqdKi28vqruj7gS1dmIyIemYgGY

Intervista al Polimarche Racing Team: un sogno, una professione.

Può il sogno di un’auto da corsa diventare realtà nonostante mille ostacoli? Noi del Team Vehicle lo abbiamo chiesto a Filippo Mengarelli, CEO della Squadra Corse dell’Università Politecnica delle Marche.

Può il sogno di un’auto da corsa diventare realtà nonostante mille ostacoli? Noi del Team Vehicle lo abbiamo chiesto a Filippo Mengarelli, CEO della Squadra Corse dell’Università Politecnica delle Marche. Questa squadra nasce nel novembre 2013 con l’intenzione di partecipare alle competizioni universitarie della Formula SAE. È uno dei team più giovani, ma anche più agguerriti.

“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita.”

Confucio

L’idea e il progetto

Il progetto della Formula SAE è nato più di vent’anni fa ed è attivo a livello internazionale. In particolare è partito dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna per poi espandersi e giungere fino in Italia. “I primi team tricolore sono stati quelli di Roma e Padova”, spiega Filippo. Ed è proprio da Roma che l’Università delle Marche ha invitato gli studenti ad esporre l’auto nel loro ateneo suscitando molto interesse.

Nonostante ciò, la prima stagione di gare riserva grandi sorprese per il neonato team. Infatti partecipano alla competizione organizzata a Varano, una gara su pista di 22 km brillantemente portata a termine. Una cosa inusuale per le nuove squadre, che solitamente si ritirano prima della fine.

L’evoluzione del team

Il successo a sorpresa porta al team molta visibilità e per il secondo anno viene organizzata anche una campagna di reclutamento. “Durante la seconda stagione abbiamo partecipato a due gare a Varano e a Most (Repubblica Ceca). Il grande ostacolo sono state le squadre tedesche, che avevano dalla loro parte più risorse economiche ed esperienza.” La squadra marchigiana riesce però a portare a casa un terzo posto nella prova di accelerazione. Inoltre un quarto posto nella prova di presentazione design, ottenuto proprio durante l’evento italiano, dà lustro al team.

Per il terzo anno si decide di ricostruire la vettura da zero per puntare più in alto. I risultati non mancano e arriva il primo podio ufficiale nella gara di Ungheria con un ottimo terzo posto. Per questa stagione 2017 si è deciso di mettere a punto e potenziare la vettura già a disposizione. Le gare che il team intende svolgere sono quella italiana, Silverston e Assen.

Abbiamo chiesto a Filippo quali sono state le difficoltà maggiori nella costruzione del team. “Sicuramente la burocrazia ha giocato un ruolo importante. Essendo l’università una struttura pubblica, anche gli acquisti ordinari di materiale possono essere un problema. Inoltre non è trascurabile la fatica iniziale per riportarsi al pari con i top team più esperti e competitivi.”

Il team oggi

Oggi il Polimarche Racing team conta una settantina di ragazzi, provenienti dalla facoltà di ingegneria e da quella di economia. I professori non partecipano a questo progetto nonostante siano disponibili per aiuti o consigli. Le figure di riferimento sono quindi il CEO ed il team leader tecnico, che si occupa della gestione del budget e di seguire lo sviluppo del progetto. I ragazzi che si occupano del progetto vero e proprio sono divisi in otto squadre: Motore, Trasmissione, Dinamica del veicolo, Elettronica, Telaio, Aerodinamica, Simulatore e Marketing.

Quest’ultimo gruppo in particolare si occupa anche di trovare gli sponsor per la squadra. Gli sponsor rappresentano una fetta molto importante per i finanziamenti del progetto. Sono aziende del territorio ma anche a livello nazionale. Esse spesso forniscono macchinari per le lavorazioni o pezzi particolari. In questo modo il team si occupa principalmente dell’assemblaggio dell’auto. Un progetto di questo tipo ha infatti un costo non indifferente che, se si considerano il progetto e la realizzazione, arriverebbe anche a 100 000 euro. Al team è anche richiesto dalla competizione di elaborare un business plan da presentare ai giudici. Esso deve prevedere un’ipotetica produzione di 500 vetture annue e offrire un investimento ad un eventuale imprenditore.

Caratteristiche tecniche

telaio è a traliccio in acciaio per ottenere la massima leggerezza della vettura. La carrozzeria è in fibra di carbonio e comprende ali anteriori e posteriori. La scatola cambio è stata sviluppata interamente dal team ed è accoppiata ad un motore di derivazione auto. Questa scelta è particolarmente azzardata ed è ciò che differenzia il Polimarche dalle altre squadre. Se all’inizio il motore auto ha portato non pochi problemi di affidabilità, col tempo si è rivelato ottimo per la guidabilità. I risultati sono una coppia di 100 Nm e una potenza di 80/85 cavalli.

“Per le stagioni future è stato ideato un piano biennale che ci porterà nel 2018 ad avere una vettura con telaio in carbonio estremamente leggero. Inoltre il nuovo motore sarà di derivazione moto KTM o Kawasaki. Gli obiettivi sono la riduzione del peso e l’affidabilità in pista.” Più che un prodotto super tecnico in futuro la squadra vuole sviluppare un’auto efficiente che rifletta la qualità del team.

Il Polimarche Racing team nasce infatti con lo scopo di formare i ragazzi che ne fanno parte. Rappresenta un’esperienza particolarmente intensa a livello personale. È considerabile quasi un lavoro a tempo pieno e dà la possibilità a chi ne fa parte di fare un’esperienza pratica solitamente non prevista nelle università.

Fonte: Intervista al Polimarche Racing Team: un sogno, una professione. (vehiclecue.it)